Le sculture di David a Firenze tra Storia e simbolo

Un progetto ideato dalla Galleria dell’Accademia di Firenze e dai Musei del Bargello in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti, l’Opera di Santa Maria del Fiore e il Comune di Firenze.

Lo scorso giovedì 30 marzo, presso il Teatro Niccolini, è stato presentato ufficialmente al pubblico il progetto “Le sculture di David a Firenze tra Storia e simbolo”.

Attraverso le voci dei direttori Cecilie Hollberg (Galleria dell’Accademia di Firenze) e Paola D’Agostino (Musei del Bargello), insieme a Monsignor Timothy Verdon (Direttore artistico del Museo dell’Opera del Duomo), Ilaria Ciseri (curatrice e storica dell’arte dei Musei del Bargello), Claudio Rocca (Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze) e Tommaso Sacchi (già assessore alla cultura del Comune di Firenze), il video approfondisce gli aspetti storico-artistici, tecnici e di committenza delle 5 sculture in marmo e bronzo – capolavori di Andrea Pisano, Donatello, Verrocchio e Michelangelo – che raffigurano il David.

“Le sculture di David a Firenze tra Storia e simbolo” vuole ripercorrere e approfondire il legame tra queste opere con l’obiettivo di promuovere la conoscenza storica e artistica dell’immagine del David, oltre che valorizzare il patrimonio culturale del territorio fiorentino.

All’interno del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore vi è la prima statua che rappresenta il David, un’opera marmorea del 1336 realizzata da Andrea Pisano per la facciata principale del Campanile di Giotto. L’eroe biblico è ritratto nel pieno degli anni, visto come un poeta con  il rotolo del primo dei Salmi tra le mani.
Al Museo Nazionale del Bargello sono conservate invece tre statue cruciali per l’iconografia e lo sviluppo stilistico: due di Donatello – il giovanile David in marmo, del 1408-1409, il celeberrimo David in bronzo, del 1440 circa, il primo nudo statuario dai tempi dell’Antica Roma – insieme a quello di Andrea del Verrocchio, anch’esso in bronzo, realizzato tra il 1472-1475.
Il David di Michelangelo, realizzato tra il 1501 e l’inizio del 1504, è invece conservato alla Galleria dell’Accademia di Firenze ed è riconosciuto come icona dell’arte rinascimentale in tutto il mondo.
L’Opera di Santa Maria del Fiore è coinvolta in questo progetto non solo in qualità di “custode” del primo David del Pisano, ma soprattutto in qualità di committente del David marmoreo di Donatello e del David di Michelangelo, originariamente destinati agli sproni della cattedrale di Santa Maria del Fiore, e trasferite, dopo varie vicissitudini, la prima al Museo Nazionale del Bargello e la seconda alla Galleria dell’Accademia di Firenze.
Inoltre, a Firenze sono conservate le tre copie successive del David di Michelangelo, che si trovano oggi in Piazza della Signoria, sull’arengario di Palazzo Vecchio, sede del Comune di Firenze, realizzata in marmo da Luigi Arrighetti; al centro del Piazzale Michelangelo, in bronzo, opera di Clemente Papi, autore anche del calco in gesso nella Gipsoteca dell’Istituto d’Arte di Porta Romana.

Il progetto è nato nella primavera del 2020 in un momento drammatico per tutto il mondo, a causa dell’emergenza pandemica da Covid 19.
Le riprese, iniziate nell’autunno del 2020, sono state effettuate – e con esse la realizzazione del video – dall’Accademia di Belle Arti di Firenze in collaborazione con gli studenti del Dipartimento Audiovisivi diretto da Juri Ciani e Giovanni Grimaudo.

 

 

 

 

 

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