Prigione che si ridesta

Michelangelo Buonarroti

Scheda tecnica

  • Autore: Michelangelo Buonarroti
  • Data: 1530
  • Collezione: SCULTURA
  • Tecnica: Marmo
  • Dimensioni: h. 267 cm
  • Inventario: Inv. Scult. n. 1078

L'opera

Le quattro sculture “non-finite” dei Prigioni, datate tra il 1519 e il 1534, commissionate originariamente per decorare il grande mausoleo ideato per Papa Giulio II della Rovere, a seguito del ridimensionamento del grandioso progetto, rimasero nello studio di Michelangelo e, alla sua morte, furono donate al Granduca Cosimo I de’ Medici. Questi le collocò nella Grotta del Buontalenti nel Giardino di Boboli, dove rimasero fino al 1909, quando furono trasferite alla Galleria dell’Accademia ed esposte nel corridoio principale che porta alla Tribuna.

Il blocco di marmo lascia appena emergere il corpo di questo Prigione: la muscolatura possente e la torsione del busto e della testa evidenziano lo sforzo della figura per liberarsi dal peso della materia ed oltrepassare i propri limiti, tema questo caro alla poetica di Michelangelo.

Le tracce degli scalpelli e dei raschietti rendono pittorica la superficie del marmo e ne accentuano i giochi di luce.

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