Venere che entra nel bagno del mare di Luigi Pampaloni
Galleria dell'Accademia di Firenze e Musei del Bargello presentano la nuova acquisizione. In mostra dal 4 novembre 2025 al 1° febbraio 2026
Dal 4 novembre 2025 al 1° febbraio 2026 è aperta al pubblico la mostra “Venere che entra nel bagno del mare di Luigi Pampaloni. Una nuova acquisizione per la Galleria dell’Accademia di Firenze e Musei del Bargello”, allestita nella sala delle esposizioni temporanee della Galleria dell’Accademia di Firenze.
La mostra, ideata da Giulia Coco – funzionario storico dell’arte e curatrice della Gipsoteca della Galleria dell’Accademia di Firenze e Musei del Bargello – nasce in occasione dell’acquisto, da parte del museo, del bozzetto preparatorio in terracotta per l’opera in marmo Venere che entra nel bagno del mare di Luigi Pampaloni (1791–1847). La terracotta, di rara delicatezza, è stata rintracciata sul mercato antiquario e da quest’anno è entrata a far parte delle collezioni del nuovo sistema museale della Galleria dell’Accademia di Firenze e Musei del Bargello.
«L’acquisizione del bozzetto crea l’occasione di raccontare un tema caro e profondamente connaturato alla Galleria dell’Accademia: il fare artistico» – ha evidenziato Giulia Coco. «Il confronto che la mostra propone tra bozzetto preparatorio, modello in gesso e una replica in marmo dell’opera dello stesso Pampaloni intende, infatti, illustrare in modo esemplificativo il processo creativo della scultura ottocentesca».
La curatrice sottolinea, inoltre, il valore simbolico dell’acquisizione «che richiama la vocazione didattica dell’Accademia, principalmente espressa nella collezione di gessi che, nelle opere di Lorenzo Bartolini e Luigi Pampaloni richiama i temi della formazione, della creazione e della pratica artistica».
Nato a Firenze nel 1791, Luigi Pampaloni si formò all’Accademia di Belle Arti della sua città e poi a Carrara, sotto la protezione di Elisa Baciocchi. Allievo di Lorenzo Bartolini, completò la sua formazione con Francesco Carradori e Stefano Ricci – distinguendosi per un linguaggio in cui idealismo classico e sensibilità naturalistica si fondono con un sentimento intimo e gentile.
In Venere che entra nel bagno del mare – opera in marmo realizzata tra il 1836 e il 1838 per l’americano Meredith Calhoun e dispersa dai primi del Novecento – Pampaloni rielabora con grazia personale la tradizione canoviana, traducendo il mito in un gesto di quotidiana naturalezza.
Con la terracotta e il modello in gesso (proveniente dall’Accademia di Belle Arti di Firenze), la mostra espone una replica in marmo dell’opera dello stesso Pampaloni (ora parte di una collezione privata inglese) e un modello tattile del bozzetto preparatorio, realizzato in resina epossidica dall’Accademia di Belle Arti di Firenze, con la consulenza di Unione Italiana Ciechi ed ipovedenti Firenze.
Frutto del lavoro di ricerca, il modello – risultato della scansione 3D del bozzetto in terracotta – è realizzato dal nuovo XR|Lab, centro di ricerca interno all’Accademia di Belle Arti di Firenze, guidato dal professor Juri Ciani e dal professor Gerardo de Simone, con il coinvolgimento dei dottorandi Giulia Vaccari e Federico Niccolai.
In Venere che entra nel bagno del mare, Pampaloni rivela la sua adesione al naturalismo sentimentale di Bartolini, reinterpretato con un gusto più intimo e lirico. Come osserva la Dott.ssa Coco, «Pampaloni operava con sobria verità, frutto di studi e meditazioni sull’antico e sul Canova, riletti in chiave purista e romantica, e aggiornati attraverso il rivoluzionario magistero di Bartolini».
«La mostra permette di cogliere la genesi del processo creativo di Luigi Pampaloni, in una continuità ideale tra l’atelier e la scuola, offrendo al pubblico un’occasione di incontro ravvicinato con la materia e con le tecniche della scultura e, grazie alla presenza del modello tattile, una visita più inclusiva» dichiara Andreina Contessa, Direttore del neonato sistema museale Galleria dell’Accademia di Firenze e Musei del Bargello, in carica da ottobre 2025. «L’esposizione propone un percorso che intreccia ricerca formale, riflessione teorica e applicazione delle nuove tecnologie alla didattica e alla fruizione dell’arte, valorizzando così la figura dello scultore nel panorama artistico del suo tempo e mostrando, al contempo, come la tradizione accademica sia capace di rinnovarsi continuamente e comunicare a pubblici sempre nuovi».
L’esposizione è accompagnata da un catalogo scientifico edito da Sillabe, che raccoglie i saggi degli storici dell’arte Giulia Coco, Elena Marconi e Carlo Sisi e della restauratrice Eleonora Pucci. I contributi approfondiscono la poetica di Pampaloni, il contesto storico-artistico e il processo tecnico che conduce “dall’argilla al marmo”. Attraverso questa nuova acquisizione e il relativo percorso espositivo, Galleria dell’Accademia di Firenze e Musei del Bargello riaffermano il proprio impegno nella valorizzazione del patrimonio scultoreo ottocentesco e nel racconto del fare artistico, elemento fondante dell’identità del nuovo sistema museale fiorentino.
Durante l’apertura della mostra saranno organizzate visite in italiano e in inglese, a cura dello staff della Galleria dell’Accademia di Firenze e Musei del Bargello, e visite in LIS, in collaborazione con Ente Nazionale Sordi di Firenze. Al termine della mostra, il bozzetto in terracotta sarà allestito nella Gipsoteca della Galleria dell’Accademia di Firenze, entrando così nel percorso espositivo permanente del museo.
Mostra
In corso
2025-11-04
2026-02-01
08:15 - 18:50
