Storie della vita di cristo e di San Francesco: stimmate di San Francesco
Taddeo Gaddi
PITTURA
Scheda tecnica
- Autore: Taddeo Gaddi
- Data: 1335 – 1338 c.
- Collezione: PITTURA
- Tecnica: Tempera e oro su tavola
- Dimensioni: 48 x 43,5 cm (con cornice)
- Inventario: Inv. 1890 n. 8602
L'opera
Il dipinto appartiene a una serie di ventisei formelle polilobate e due semilunette che decorava la spalliera del bancone che si trova tuttora nella sagrestia della basilica di Santa Croce. Qui erano disposte in due ordini sovrapposti: quello superiore con le Storie di Cristo e quello inferiore con le Storie di san Francesco. Gli episodi andavano dunque letti in parallelo, secondo il concetto di Francesco come alter Christus, formulato già negli scritti di Tommaso da Celano e Bonaventura da Bagnoregio, primi biografi del santo d’Assisi.
La scena delle Stimmate di San Francesco corrispondeva al momento della Crocifissione di Cristo e rappresentava dunque il perno del dotto programma iconografico dell’intero complesso, finalizzato a stimolare la preghiera e la riflessione dei frati che si riunivano nel vasto ambiente della sagrestia, che fungeva anche da aula capitolare. All’epoca della realizzazione delle formelle, il pittore Taddeo Gaddi, allievo di Giotto, era ormai affermatissimo sulla scena artistica fiorentina e vantava una lunga attività per i frati francescani di Santa Croce, per la quale aveva già realizzato diverse opere, tra cui il ciclo di affreschi con le Storie della Vergine della cappella Baroncelli.
La scena della Stimmatizzazione segue il prototipo dell’analogo affresco di Giotto nella Basilica Superiore di Assisi, con le fattezze di Cristo ben individuate e con i cinque raggi dorati che collegano le sue ferite a quelle di Francesco.
Quando il convento di Santa Croce venne soppresso, nel 1810, le formelle vennero smontate dalla spalliera del bancone e furono trasferite prima nei depositi di San Marco, e poi all’Accademia di Belle Arti, nucleo della costituenda Galleria dell’Accademia.