• Autore: Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia
• Data: 1450 c.
• Collezione: PITTURA
• Tecnica: Tempera e oro su tavola
• Dimensioni: 88,5 x 303 cm
• Inventario: Inv. 1890 n. 8457

L’opera è nota come “Cassone Adimari” perché, fino all’inizio del secolo scorso, si pensava che fosse il fronte di un cassone nuziale, una tipologia di arredo posto di norma nella camera da letto e contenete la dote della sposa, che veniva regalato in occasione delle nozze.  Inoltre si riteneva che fosse stato eseguito per un matrimonio della famiglia Adimari avvenuto nel 1420. In realtà era al centro di una spalliera, ovvero un arredo ligneo che veniva appeso alle pareti, e per motivi di stile non può essere datato prima della metà del Quattrocento.

La scena raffigura una festa nuziale ambientata a Firenze: si riconoscono la Loggia del Bigallo a sinistra e il Battistero sullo sfondo. Sotto un tendaggio, alla presenza di alcuni musici, si svolge una tipica danza fiorentina in cui le coppie si muovevano lentamente tenendosi per le dita. I personaggi sfoggiano abiti lussuosi, ornati di perle e intessuti d’oro e d’argento, secondo la moda della metà del secolo. A sinistra due servitori sono intenti a trasportare un bacile e un’alzata all’interno di un’abitazione: si tratta probabilmente del corteo che accompagnava la sposa nella nuova dimora del marito, assieme a una ricca serie di doni (domumductio).

Il pittore, già conosciuto come Maestro del Cassone Adimari, è stato identificato con Giovanni di ser Giovanni detto lo Scheggia, fratello del celebre Masaccio, specializzato nella produzione di mobili e cassoni di lusso per le nobili famiglie fiorentine, sempre in bilico tra le novità rinascimentali prospettiche e le eleganze del gotico estremo.