San Giacomo Maggiore, santo Stefano e san Pietro

Domenico Ghirlandaio

Scheda tecnica

  • Autore: Domenico Ghirlandaio
  • Data: 1493 c.
  • Collezione: PITTURA
  • Tecnica: Tempera su tavola
  • Dimensioni: 225 x 223 cm (con cornice)
  • Inventario: Inv. 1890 n. 1621

L'opera

I tre santi, immediatamente riconoscibili grazie ai loro tradizionali attribuiti (Stefano per la palma del martirio; Giacomo per il bastone da pellegrino e Pietro per le chiavi pontificie) sono inseriti in altrettante nicchie a valva di conchiglia, rivestite di marmi mischi e separate da pilastrini decorati con motivi a candelabre e palmette, tratti da un repertorio antichizzante.
La tavola proviene dalla cappella fondata da Stefano di Pietro di Jacopo Boni nel 1492 in onore del suo santo eponimo nella chiesa di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, in origine nota come Santa Maria al Cestello. La commissione della pala fu l’occasione per il committente per celebrare la propria discendenza attraverso la scelta dei santi omonimi dei suoi avi.
Tra il 1513 e il 1526 la cappella cambiò intitolazione e fu dedicata a San Gerolamo; per questo motivo la figura di santo Stefano venne ridipinta e trasformata in quella del santo Dottore della Chiesa. Questa ridipintura fu eliminata in occasione del restauro ottocentesco, seguito all’acquisizione del dipinto da parte dello Stato.
La notevole qualità stilistica ha permesso di riconoscerne la paternità a Domenico Ghirlandaio, principale esponente di una numerosa famiglia di artisti e titolare di una delle botteghe più grandi e organizzate di Firenze all’epoca di Lorenzo il Magnifico, nella quale si formerà anche il giovane Michelangelo Buonarroti.

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